Single malt, scotch, blend: le differenze

Se stai scoprendo il Whisky potresti essere rapidamente scoraggiato davanti alla quantità di tipi che ne esistono

Differenze tra i vari tipi di whisky

Le differenze sono importanti


Il single malt

Il grande classico dei whisky, e sicuramente il primo al quale si pensa. Il single malt è un whisky di malto prodotto a partire dall’orzo, e oggetto di una sola distilleria. Tra i nomi cult, troviamo il Bushmills o il popolare Paddy.

 

Lo scotch whisky

Si può avere la tendenza di parlare di scotch per tutto e niente; eppure, questa denominazione di whisky soddisfa specifiche condizioni di produzione. Indipendentemente dal fatto che sia a base di malto o blended, lo scotch deve essere distillato ed invecchiato unicamente in Scozia. Inoltre, deve essere messo per almeno tre anni in botti di legno dalla capacità inferiore a 700 litri. Uno dei più noti è il Justerini & Brooks (JB).

 

Il whisky di cereali (Grain Whisky)

Questo whisky ha la particolarità di non essere limitato ad un cereale come l’orzo. Si può quindi utilizzare del mais, della segale, o del grano stesso. Possiamo parlare di Single Grain, se viene prodotto da un’unica distilleria. Può anche utilizzare la denominazione di scotch, se soddisfa le condizioni che abbiamo detto prima.

 

Il blend o blended

Si tratta in realtà un whisky da assemblaggio. I blend mescolano single malt e single grain. Si possono trovare in un blended fino a 50 malti differenti e 4 whisky di cereali. Il famoso whisky irlandese Jameson è per esempio un blended. La grande difficoltà nella produzione di questi whisky sta nel padroneggiare le sottili peculiarità di ciascuno.