A conferire il titolo è stata, come ogni anno, la World Whiskey Bible, la Bibbia del whisky di Jim Murray, uno dei più grandi esperti al mondo di whisky (beato lui). La vincitrice del prestigiosissimo titolo, Yamazaki, è la più antica distilleria di malt whisky del Giappone e prende il nome dalla località in cui, nel 1923, stabilì il proprio laboratorio Shinjiro Torii, patron del whisky in Giappone e proprietario di Suntory, l’impero del whisky giapponese. Forse qualcuno ricorderà l’attore Bill Murray fare pubblicità proprio al whisky Suntory in una scena del film Lost in Translation (2003): il suo personaggio non appare molto convinto, si vede che non è un intenditore!
Il whisky giapponese è salito prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, vincendo premi su premi e dimostrandosi in grado di contendere e strappare il titolo di miglior whisky del mondo anche a distillati di ben più lunga tradizione, come quelli scozzesi per esempio, i quali sono, va detto, la prima fonte d’ispirazione per il whisky giapponese. Il cosiddetto inventore del whisky, Masataka Taketsuru, imparò proprio in Scozia l’arte della distillazione dei cereali per ricavarne bevande alcoliche. Tornato in Giappone, prima alle dipendenze di Shinjiro Torii, poi in proprio, diede vita a distillerie che oggi non hanno niente da invidiare al resto del mondo.
I whisky giapponesi si contraddistinguono per un alto grado di armoniosità e morbidezza. Sono pensati per accompagnarsi al cibo sotto forma di un buon cocktail. Ispirati allo scotch whisky come metodo di lavorazione, i malti degli scotch giapponesi sono più eleganti e non altrettanto pungenti, per venire incontro ai differenti usi degli appassionati d’Oriente. A Tokyo e dintorni, infatti, sono soliti bere whisky a tavola, diluendolo con 1/3 di soda o ghiaccio. Un’usanza che non hanno certo importato dall’Europa ma che è sempre più diffusa anche da noi e negli Stati Uniti, dove i migliori chef hanno iniziato a suggerire abbinamenti raffinati con protagonista il whisky abbinato per esempio al pesce. Perciò, se volete provare l’esperienza di sorseggiare un buon whisky a cena, uno Yamazaki o un’altra varietà giapponese possono essere la scelta ideale.