Il whisky? È (anche) una questione di olfatto

Avete mai pensato a come se la passa un cane da tartufo? Quanto è facile, per lui, perlustrare i boschi alla ricerca del prezioso tesoro? Il whisky può dare la stessa gioia a un essere umano. Basti sapere che una buona analisi olfattiva può farvi percepire decine di aromi diversi.

I cereali del pane possono riprodurre gli odori del whisky

Come prepararsi all’analisi olfattiva del whisky

A differenza del suo amico a quattro zampe, nel corso della sua evoluzione l'uomo ha perso una parte importante delle sue capacità olfattive. Per poter essere in grado di analizzare il suo whisky, quindi, deve dedicarsi ad un periodo di allenamento quotidiano preliminare, che consiste nell'imparare a conoscere e memorizzare quanti più odori possibile. Andiamo al dunque: quali? Considerato che il whisky è un distillato di cereali, certamente è utile imparare a riconoscerli, magari grazie ad alimenti che li contengono, come pane e biscotti, senza dimenticare la frutta secca, le spezie, i fiori e il cuoio.
Il calice a tulipano è ottimo per preservare gli aromi del whisky

Mettersi al lavoro sul whisky

La cosa più bella del whisky è berlo, lo sappiamo, ma vi assicuriamo che anche imparare ad annusarlo ha il suo perché. Ne guadagnerete in consapevolezza e in fascino, il che non è poco! Come facciamo ad esserne sicuri? Perché un processo così complesso non potrà non colpire chi vi sta di fronte! Primo: scegliete il giusto bicchiere, magari quello a tulipano, che mantiene la mano lontana dal naso. Secondo: cominciate ad avvicinare il naso, all'inizio solo per pochi secondi, poi per periodi brevemente più lunghi, e cercate di identificare ogni volta un nuovo sapore. Così potrete riconoscere un whisky giovane, che avrà un profumo di malto energico ed immediato, e uno vecchio, che sarà più complesso, e avrà aroma di legno o segatura. Anche le botti, naturalmente, danno importanti informazioni, donando diversi aromi di frutta gialla o rossa, spezie o vini.